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Fatti

Reggio Calabria, sul caso Italcitrus spreco accertato di risorse

 REgione CalabriaGiuseppe Scopelliti è stato condannato dalla Corte dei Conti in merito alla vicenda "Italcitrus" : la notizia non è una novità per l'artefice del "modello Reggio" e dimostra - caso mai occorresse - la fondatezza della sfiducia che il Movimento 5 Stelle ha sempre nutrito nei confronti del Governatore della Calabria che ha esportato in Regione un pessimo esempio di amministrazione.

All’epoca dei fatti Scopelliti ricopriva il ruolo di sindaco di Reggio Calabria (città sull'orlo formale del dissesto : quello sostanziale è stato superato da tempo) quando prese la decisione avventata di acquistare la fatiscente fabbrica di Catona alla “modica” cifra di 2,5 milioni di euro. Un immobile - a suo dire - necessario per localizzarvi la nascita di una fantomatica sede RAI. Peccato che nessun dirigente di Viale Mazzini abbia mai messo piede all’interno di quello stabile in cemento e amianto che, stando ai progetti dell’ex "caudillo" di Reggio, avrebbe dovuto essere bonificato : quante promesse senza risultati concreti...
 
Alla fine, la vicenda “Italcitrus” si è rivelata un pessimo affare per la città oberata dai debiti, e oggi, l'attuale "viceré" di Calabria ha dovuto incassare una condanna ad una ammenda di 300mila di euro, forse pure morbida se consideriamo la drammatica situazione in cui versa la città. Speriamo che la giustizia amministrativa continui a fare il suo corso, portando alla luce le zone oscure dell'inefficienza nascoste nella politica locale.
Dopo l'ennesima disavventura nella quale è incorso uno dei maggiorenti calabresi del NCD - neonata forza politica smarcatasi da un leader ormai decaduto e folgorata sulla via della governabilità - monta la curiosità su quali argomenti costui possa portare a difesa della sua presunta qualità di amministratore. Se a Scopelliti fosse rimasto un minimo di amore per la propria terra rifletterebbe seriamente sull'opportunità di continuare a svolgere il suo ruolo : non rimane, a lui ed al suo entourage che l'ha assistito a Reggio come in Regione, molto da salvare alla sua immagine di amministratore ma lascerebbe, comunque, il posto a persone in grado di spendersi con competenza per la Calabria.

Molto difficilmente - per usare un eufemismo - ciò accadrà : conosciamo quali sono i veri scopi per i quali l'attuale classe politica non si stacca da quella che giudica la sua esclusiva poltrona. Mentre in tutte le altre parti del mondo i politici invischiati in disavventure giudiziarie e/o amministrative abbandonano, per dignità istituzionale, le cariche rappresentative ricoperte, da noi ciò non succede e, anzi, si usano tali episodi per consolidare il potere - proprio e di clan - dal quale distribuire riconoscenza agli "amici".
Noi del M5S, come tutti i calabresi, siamo stanchi di vedere la nostra terra nelle mani di amministratori che l'impoveriscono - come le nostre tasche - alle spalle dei cittadini.
La Calabria è ormai in ginocchio ed i suoi abitanti annaspano tra tasse e bollette per ripagare il maltolto : risollevarsi sarà possibile solo liberandosi di amministratori incapaci, quando non infedeli.
Francesco Molinari - M5S
cittadino eletto al Senato