Poesia 2.0

Beltà celeste addio

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Bianca ho passato la notte e insonne 
a impetrar Morfeo di sognarti invano 
neppur oniro  un mendace ristoro adduce, 
riavvia Elio la quadriga e cristallizza il dì 
Nemesi riappar e latita Cupìdo.
 
Dal chieder fuggo non importa 
s’è di granito il fervor inviso 
o se di quarzo la roccia abbonda.
 
Era scritto pria ancor che iniziasse 
che l’ottavia Callipigia giammai m’amasse, 
stai punito allor misero e paga il fio 
per sempre  beltà celeste addio.

Copyright © Francesco Pilieci