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Roma e provincia

La parola straniero fa paura

stranieri lazio
Presentata a Roma l’undicesima edizione dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni, curata dal Centro Studi e Ricerche IDOS con il sostegno e la collaborazione dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V. Il Rapporto conferma la città Metropolitana di Roma e il Lazio quali principali poli di attrazione dell’immigrazione in Italia. 
 
Sono tre le macro-dimensioni dell’immigrazione su cui il Rapporto si concentra: l’immigrazione stabile, incluse le nuove generazioni; i flussi e l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati; le ricadute sociali, economiche e lavorative sul territorio. 
Continua a crescere in misura contenuta ma costante la presenza immigrata. Il Lazio al 1° gennaio 2015 è la seconda regione, dopo la Lombardia, per numero di residenti stranieri (636.524) a seguito delle nuove iscrizioni dall’estero (33.054, il 13,3% delle nuove iscrizioni del 2014 in Italia), ma anche delle nascite di bambini con cittadinanza straniera (7.702). Spicca la Città Metropolitana di Roma (523.957 residenti stranieri), ma la crescita si registra in tutte le province del Lazio. 
 
Anche il Lazio e Roma sono stati coinvolti dalla accresciuta domanda di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, come dimostra l’incremento del 50,4% di permessi di soggiorno rilasciati nel 2014 per asilo e protezione internazionale nella provincia di Roma. Lo Sprar e il sistema di accoglienza di Roma Capitale hanno rafforzato la propria rete, aumentando i posti complessivamente disponibili a fine 2014: 4.790 nel Lazio, il 68% dei quali nella Capitale. A questi numeri, si aggiungono i circa 2.000 posti per l’accoglienza straordinaria (Cas) attivati dalle Prefetture a Roma e provincia. 
Più di un terzo dei 363.563 stranieri residenti a Roma Capitale si concentra in soli tre municipi (I, VI e V).
 
Continua anche il processo di stabilizzazione nel Lazio, attestato dalla presenza di 117.396 minori stranieri e dalle 8.777 nuove acquisizioni di cittadinanza italiana (7.235 nella Città Metropolitana di Roma, con un aumento di circa il 30% rispetto al 2013). Gli immigrati, che in media in Italia sono l’8,2% della popolazione residente, nel Lazio incidono per il 10,8% e nella Capitale per il 12,7%. In diversi comuni della provincia romana, spesso di piccola dimensione, la loro incidenza supera anche il 20%. Dopo Roma, l’unico comune con più di 10.000 residenti stranieri è Guidonia Montecelio (10.954), cui seguono Fiumicino (8.994) e, con presenze tra i 7.600 e i 5.900 residenti, Ladispoli, Pomezia, Tivoli, Anzio, Ardea e Fonte Nuova.
L’Europa (55,0%) e la Romania in particolare (33,6%) è la principale area d’origine degli immigrati che vivono nel Lazio e nel territorio romano, insieme all’Asia, cui seguono l’Africa e l’America. Cambiano però le modalità insediative: i residenti romeni e dell’Europa dell’Est si distribuiscono su tutto il territorio regionale, gli indiani si concentrano per lo più nella provincia di Latina, gli albanesi e i marocchini nelle province di Latina e di Frosinone; invece, le collettività asiatiche più grandi (filippini, bangladesi e cinesi) vivono quasi esclusivamente nella Capitale e in alcuni suoi quartieri: i filippini e i bangladesi residenti nell’area romana sono, ciascuno, un quinto della corrispondente collettività in Italia. 
 
Si conferma molto contenuta (meno di 9.000 persone) la presenza di rom e sinti in città, appena lo 0,25% sulla popolazione complessiva: un’emergenza che non c’è. 
 
Cresce il numero di minori non accompagnati: 2.142 nel Comune di Roma, per il 44,0% egiziani e per il 26,2% bangladesi. 
 
Pur nelle difficoltà economiche del paese, resta forte il contributo degli immigrati al mercato del lavoro e all’economia: nel Lazio gli occupati stranieri superano le 320.000 unità e rappresentano il 14,1% dei lavoratori totali; più in generale, il tasso di occupazione degli stranieri (64,2%) supera di venti punti percentuali quello degli italiani. Nella provincia di Roma i lavoratori stranieri sono 274.000 e operano per il 42,3% nei servizi collettivi e personali (116.000 occupati, 130.000 nel Lazio). Nel lavoro autonomo, si registrano 67.000 imprese immigrate in tutta la regione, 57.000 nella Città Metropolitana di Roma, dove è a responsabilità straniera 1 impresa ogni 8 (12,1%). Nel triennio 2011-2014 il ritmo di crescita nel Lazio (+32,6%) e nella Città Metropolitana di Roma (+35,5%) è stato doppio rispetto al resto d’Italia (+15,6%). 
 
Il Presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, Ugo Melchionda, così ha commentato i nuovi dati: Per diversi aspetti l’area romana anticipa quello che, secondo le proiezioni dei demografi, avverrà a livello generalizzato a metà secolo. Perciò l’“Osservatorio Romano sulle Migrazioni” deve essere considerato un sussidio indispensabile per preparare il futuro. 
Secondo Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma, la parola “straniero” fa paura e nasce quando non si conosce l’altro, soprattutto dando credito ai pregiudizi sull’altro. La paura spesso blocca le relazioni e i rapporti non solo con Dio, ma anche tra gli uomini. Più volte il Signore ci ha esortato a non avere paura, perché quando la si prova si finisce per incuterla. La nostra missione consiste nel liberare noi e gli altri dalle false paure. Cristo infatti, risorgendo dalla morte, ci ha liberati dalla paura.