Cultura

"Paesaggio tufaceo" di Achille Pace

paesaggio tufaceo-Achille Pace
Amici lettori di free-news.it bentornati all'arte da amare, putroppo i lavori al nostro bar, ritrovo di gente astratta e pittoresca non sono ancora terminati quindi anche oggi per parlare della nostra opera d'arte quotidiana vi porterò in esterna, sono qui seduto sulla tribunetta di un campo di calcio dove Mario svolge la sua attività part-time di allenatore di una squadra di ragazzini, la signora Ada ha portato da mangiare per i gatti mascotte della squadra, Giovanna la milanese sembra che non vuole più tornare dal Messico quindi il sottoscritto senza la mia abituale claque è qui da solo, o meglio di fianco a me c'è un signore che assomiglia a Clark Kent, sta osservando i giocatori sul campo, è ben vestito sbarbato e improfumato, guarda con attenzione le fasi di gioco e prende appunti, credo che sia un talent scout, vorrei non disturbarlo ma sono curioso e mi presento tendendogli la mano.
 
-Salve sono Walter
Mi guarda serioso forse interrogandosi chi io sia.
-Piacere Diego 
Lo ammetto sono un rompiscatole.
-Signor Diego le piace l'arte?
-Dipende.
Ha ragione, il talent scout era concentrato e l'ho distratto, quindi giocando d'anticipo, tiro fuori la foto dell'opera che andremo a descrivere, si tratta dell'opera intitolata "Paesaggio tufaceo" realizzata dall'artista Achille Pace nel 1994 nel formato 50X60.
Siamo fuori da un normale contesto nel quale parlare d'arte, vedo al centro del campo la rete con i palloni d'allenamento, l'imbarazzo mi consiglia di non scendere in campo a provare un palleggio o una mezza rovesciata a rete, farei sicuramente una figuraccia, è meglio godersi qui in tribuna l'allegro sole e la brezza profumata di erba appena tagliata sotto un immenso cielo azzurro rasserenante. 
 
Achille Pace classe 1923 ma potrebbe essere benissimo del 1932, anzi esagero ma non troppo, non guardo le rughe e i bianchi capelli potrei dire nato nel 1948, dipinge da sempre in piedi con la tela a terra che diventa sua complice, sorella, amica, amante dell'artista Termolese, lui predilige il contatto diretto con la materia migliore della fredda distanza dal cavalletto, è questione di feeling fra l'artista e gli strumenti da lavoro che lo fa entrare in un altra dimensione sconosciuta alla maggior parte della gente, Pace come Pollock lavora dall'alto girando intorno all'opera ne entra in simbiosi e dal braccio passando per il cuore e la testa fonde con  il fluido creativo a materializzare sulla tela ai suoi piedi la magia della propria arte. Mi piace immaginarlo mentre prepara la tinta miscelando da vero artigiano la terra colorata con il fissativo che sia colla di pesce o di coniglio, Achille Pace produce con amore il colore, la materia per l'esecuzione, l'opera è informale, i toni del "Paesaggio tufaceo" vanno dal marrone al beige, dal bianco cupo all'avana, se fosse un gelato direi nocciola, nell'opera c'è equilibrio di forme a strati ma l'artista non ha cercato scorciatoie per cercare la profondità, nè scaltro artifizio per stimolare la fantasia e l'immaginazione.
 
In quest'opera io vedo la stradina in salita di un paesino fatto di case basse dove prevale il colore delle castagne, anche il fumo che esce dai camini si intona con il resto questa è poesia, un luogo dove un giovane si annoierebbe, lui ribelle preferisce il rock urbano al silenzio di un paesino indietro nel tempo, non c'è neanche un barbiere che gli tagli i capelli alla moda, Achille Pace attraverso i colori e la sua informalità parla come un vecchio saggio che ostinatamente e a ragione indica la risposta al giovane ribelle che scambia la notte per il giorno così perdendo le cose belle della vita, un paesaggio tufaceo un' immagine semplice, strati di colore così naturali per fermare il tempo che scorre e per lasciarci riflettere sull'importanza delle cose che abbiamo.
 
-Ehi signori volete venire a giocare?
-Ragazzino mi dispiace, ti ringrazio ma ormai sono fuori forma!
-Ma non lei, loro!
Il ragazzino sul campo di calcio con il pallone in mano con un cenno indica qualcuno alle mie spalle.
-Loro chì.
 
Mi giro e vedo dietro di me perfettamente in tenuta da gioco i seguenti artisti...Pennacchi in biancoceleste, Ernesto, G.M.Zigo, Adriano con la maglia da portiere, Alfonso con i calzettoni tirati giù come Sivori, Mariano, Domenico e pure Romeo con la maglietta di Giggi Riva, Diego il talent scout gli sta dando dei consigli.
-Ma sono artisti!
-Oh, certamente ma con la fantasia potrebbero anche essere campioni del 
 mondo!
 
E così come con il salto della staccionata del tipo della pubblicità dell'olio che avete visto un milione di volte in tv, i nostri artisti vanno in campo baldanzosi a prendere a calci un pallone di fantasia, logicamente voi amici lettori di free-news.it non fatevi troppi problemi potete immaginare anche voi quello che volete, ma da domani si ritorna al nostro solito bar eh!
Con il solito click, vi lascio in compagnia di "Una vita da mediano" del Liga, saluto Achille Pace, e vi do appuntamento al prossimo artista, anche per oggi Walter Fest vi dice ciaoooo augurandovi una felice Pasqua.