Roma e provincia
Cucunato (FI): Servizi scuola al collasso e politica assente
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- Pubblicato Mercoledì, 19 Marzo 2014 16:00
- Scritto da Redazione
Da tempo il settore della scuola sta soffrendo in modo molto particolare, ma nessuno ne parla - continua nella disamina Cucunato. “Il recente bando per la scuola dell’infanzia, coprirà meno del 20% delle richieste che giungeranno agli uffici scuola dei Municipi, mentre non oso pensare quello che potrà succedere tra qualche mese per i posti riservati ai nidi dove già le liste di attesa nell’ultimi due anni, si sono triplicate”. Eppure, nonostante si tratti di un problema drammatico per molte famiglie, la politica continua ad ignorare il tema e anche i media non ne danno comunicazione adeguata.
Altri, soprattutto i docenti e dirigenti scolastici sottolineano come i tagli di bidelli e la mancanza di supplenti, le ormai quasi nulle sostituzioni delle educatrici dell’infanzia hanno prodotto disservizi clamorosi in molte scuola, con il risultato che spesso i genitori sono costretti a riprendere i bambini e riportarli a casa.
E’ vergognoso sottolineano – Fabio Franconi ed Anna Rosato referenti scuola dei Club Forza Italia e genitori di due bambini che hanno dovuto ricorrere alle strutture private, che da settembre a gennaio abbiamo fatto agli organi competenti, per i tanti genitori che rappresentiamo nei soli Municipi del quadrante ovest della città, da Portuense all’Eur, dall’Ostiense ad Acilia oltre cento segnalazioni, che riguardano mancanza di personale, problematiche sull’edilizia scolastiche, sicurezza, e furti nelle scuole. Ad oggi nessun miglioramento, in alcuni casi nessuna risposta.
Sicuramente la crisi economica e i tagli della spesa pubblica sono un ulteriore effetto, ma la mancanza di nuove idee progettuali da parte di chi si occupa di politica scolastica ha fatto il resto. Non dare priorità alle politiche scolastiche è una colpa grave del governo della città ed è paradossale - conclude On. Cucunato - che si chiedono sacrifici ai Romani con l’aumento delle imposte locali, mentre sui servizi primari alla scuola non si investe e non si programmano più risorse adeguate per il futuro.