Un romanzo di resilienza è stato selezionato tra i libri in concorso del 44° Premio Comisso, dopo la Menzione Speciale a Casa Sanremo Library 2025
Il romanzo Lasciato Indietro di Dino Tropea – edito da Armando Editore – è stato selezionato tra i libri in concorso del 44° Premio Giovanni Comisso, uno dei riconoscimenti letterari più prestigiosi d'Italia. Un risultato che arriva dopo la Menzione Speciale a Casa Sanremo Library 2025, iniziativa patrocinata da Rai Cultura e dal Ministero della Cultura, e che rappresenta per l'autore e per la casa editrice una tappa di grande significato umano e letterario.
Lasciato Indietro non è solo un libro. È un viaggio nella profondità dell'animo umano, nella resilienza di un uomo che, attraversando dolore, perdita e abbandono, ha trovato nella parola scritta la forza di rinascere. Un'autobiografia che diventa testimonianza, guida, specchio per chi ha vissuto il buio e cerca ancora uno spiraglio di luce.
Essere selezionati al Premio Comisso: un riconoscimento che va oltre la vittoria
Il Premio Giovanni Comisso, giunto alla sua 44ª edizione, premia annualmente opere di narrativa e biografia che si distinguono per la qualità della scrittura, la profondità dei temi trattati e l'originalità del punto di vista. Esserci, in questa lista di eccellenze, è già di per sé una consacrazione. I vincitori degli ultimi anni sono nomi di peso: opere che hanno segnato il dibattito culturale italiano, capaci di parlare a un Paese intero. Ma ancora più importante è ciò che accade ai finalisti: attenzione mediatica, incontri con i lettori, discussioni accese nei circoli letterari. È un trampolino. Ma è anche una carezza: qualcuno ha letto, ha capito, ha sentito.
Per Dino Tropea, ufficiale di marina, scrittore, padre, figlio, uomo, questa selezione è la dimostrazione che la verità emotiva ha ancora cittadinanza nella letteratura italiana. Non importa come si vinca: importa esserci, testimoniare, offrire una pagina di cuore al giudizio del mondo.
"Quando ho saputo della selezione al Premio Comisso ho sentito un turbine di emozioni inaspettate. Ho scritto Lasciato Indietro per non impazzire, per rimettere insieme i pezzi, per restare in piedi. Non immaginavo che quelle parole potessero arrivare così lontano, essere accolte così profondamente. Oggi sono orgoglioso. Non solo per me, ma per ogni storia vera che lotta per essere ascoltata. Per ogni voce che si rialza dal silenzio."
— Dino Tropea
Un libro che è molto più di un libro: è un appello collettivo a non lasciare indietro nessuno
Fin dalle prime pagine, Lasciato Indietro rompe gli schemi. Non segue formule, non asseconda aspettative. Racconta. Con onestà disarmante, con uno stile che è al tempo stesso lirico e diretto, alternando l'analisi sociale alla poesia, l'indignazione alla speranza.
Il lettore si trova a camminare accanto a un bambino abbandonato, a un padre separato, a un uomo in divisa che crede nei valori ma si ritrova tradito, a un compagno che riscopre l'amore, a un essere umano che chiede solo una cosa: "guardami, non lasciarmi solo."
Il libro affronta temi che la narrativa spesso evita per timore di disturbare: alienazione parentale, ingiustizie burocratiche, diseguaglianze di accesso alla salute, burnout familiare, solitudine maschile, esclusione digitale e psicologica. E lo fa con una sincerità spiazzante, quella che si concede solo a chi ha toccato il fondo e ha deciso di risalire, parola dopo parola.
Come scrive Tropea: "Questo libro è un inno all'indomito spirito umano che, come una fenice, risorge dalle ceneri, rinnovato e più forte di prima."
Casa Sanremo Library 2025: la prima scintilla pubblica
A inizio anno, Lasciato Indietro ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria a Casa Sanremo Library 2025, un riconoscimento che, pur non essendo il primo premio, ha rappresentato per molti la vera consacrazione dell'opera. Perché è il premio della critica. Della sensibilità. Di chi sa leggere tra le righe e cogliere la verità dietro la struttura.
Nel contesto di un evento patrocinato da Rai Cultura e RAI per la Sostenibilità, il libro è stato evidenziato come "voce autentica della rinascita maschile", come punto di incontro tra letteratura, psicologia e impegno sociale.
È proprio lì che la stampa ha cominciato a parlare del libro non solo come romanzo, ma come progetto culturale: un invito alla riflessione sulle fragilità di una società che parla molto di inclusione, ma spesso dimentica chi è caduto.
Dall'abbandono alla speranza: la forza della testimonianza
Le parole che aprono il libro sono un atto d'amore verso chi è stato lasciato indietro: figli, padri, donne, uomini, cittadini. Tutti.
Nel romanzo, Tropea mette a nudo la propria storia: l'abbandono paterno, la vocazione militare, la separazione coniugale, la perdita della figlia Nebula, l'allontanamento della figlia maggiore Onda. Lo fa con grazia, senza autocommiserazione, chiedendo però al lettore di entrare con rispetto nel suo mondo.
Lasciato Indietro parla al cuore e alla mente, ma lo fa anche con una struttura narrativa forte, ricca di riferimenti filosofici, culturali, militari, spirituali. Un'opera che vive fra due mari: quello della cronaca esistenziale e quello della letteratura impegnata.
Rappresentare Armando Editore: una responsabilità, un orgoglio
Essere tra i finalisti del Premio Comisso significa anche portare con sé il nome di una casa editrice. In questo caso, Armando Editore. Una sigla storica, legata alla formazione, alla pedagogia, alla psicologia, all'impegno civile.
Per Dino Tropea, essere tra i selezionati è già un premio. Non un punto di arrivo, ma un faro che illumina il cammino.
"Porto con me un libro nato dal dolore, cresciuto con la speranza e accolto dalla carta come una nuova casa. Rappresentare Armando Editore tra i finalisti del Premio Comisso significa dare un senso a ogni notte insonne, a ogni parola cancellata e riscritta, a ogni emozione condivisa con i lettori. Non so se vincerò. Ma so che sono già arrivato dove volevo: al cuore di qualcuno."
Il Premio Comisso e i suoi effetti sui finalisti
Guardando agli ultimi anni, molti finalisti del Premio Giovanni Comisso hanno visto i loro libri entrare nel circuito delle scuole, nelle biblioteche pubbliche, nei festival letterari. Alcuni hanno vinto altri premi importanti, altri sono stati tradotti, adattati a sceneggiature, portati in teatro.
Ma più di tutto, il Premio accende i riflettori. Offre visibilità, ascolto, possibilità. Per Dino Tropea, questo è solo l'inizio. Lasciato Indietro è destinato a camminare, parola dopo parola, in direzione di chi ha bisogno di sentirsi meno solo.
Conclusione: "Non è mai solo un libro"
Tropea ha più volte detto che il suo romanzo è stato scritto per una persona sola: sua figlia. Ma poi ha capito che parlava a molti. Anzi, a troppi. Perché tutti, prima o poi, ci siamo sentiti lasciati indietro.
Questo comunicato stampa non è un punto fermo, ma un trampolino. Verso la seconda edizione del libro, verso nuovi lettori, verso un'Italia che ha ancora voglia di leggere storie vere, potenti, emozionanti.
Chi ha letto Lasciato Indietro non lo dimentica. Chi non l'ha ancora fatto, ha ora l'occasione perfetta per scoprirlo.