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SERICS, tre anni per costruire la cybersicurezza italiana: Roma ospita l’evento che unisce scienza, istituzioni e impresa

Roma – Un ecosistema della cybersicurezza che parla italiano. È questo l'obiettivo della Fondazione SERICS – Security and Rights in Cyberspace, che dal 2022 ha messo in rete università, centri di ricerca e grandi aziende per rafforzare la difesa digitale del Paese.
Tre anni di attività, 23 enti partner, oltre mille esperti coinvolti e 113 milioni di euro di investimento del PNRR: numeri che raccontano un progetto ambizioso, ma anche una visione.

Il 12 e 13 novembre, a Roma, nello spazio Vittoria di via Vittoria Colonna 11, SERICS traccerà il bilancio del suo percorso con un evento nazionale che promette di essere un punto di svolta per la cybersicurezza italiana. Due giornate di incontri, idee e prospettive che riuniranno i protagonisti del mondo scientifico, industriale e istituzionale.

Dal contrasto alla disinformazione alle truffe telefoniche: la ricerca che diventa protezione

Dietro gli acronimi ci sono storie di innovazione concreta:
– IDA (Information Disorder Awareness), la piattaforma che usa l'intelligenza artificiale per analizzare e prevenire la disinformazione online;
– CallTrust, il sistema che autentica le telefonate e combatte le truffe di tipo vishing;
– CryptoAC, la nuova frontiera della crittografia distribuita per proteggere i dati nel cloud;
– CyberTour, un viaggio in nove regioni italiane per portare la cultura della sicurezza digitale tra amministratori, imprese e studenti.

Progetti che raccontano come la ricerca, se condivisa, può trasformarsi in fiducia digitale e sicurezza reale.

Due giorni per guardare avanti

Il 12 novembre, dopo gli interventi di Matteo Piantedosi e Bruno Frattasi, si parlerà di alleanze per un ecosistema nazionale della cybersicurezza, con rappresentanti del Garante Privacy, dell'ACN, di AGID e dell'ECCC.
Il giorno successivo, il 13 novembre, sarà il turno del dialogo internazionale: un confronto tra Italia e Stati Uniti, organizzato con il Krach Institute for Tech Diplomacy, per discutere di come garantire che le tecnologie critiche crescano nel rispetto dei valori democratici.

Un evento che non celebra soltanto i risultati di un progetto, ma apre la strada a una nuova stagione della cybersicurezza italiana, fatta di cooperazione, innovazione e consapevolezza.