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Ferrara: preso il capo della banda che ha ucciso Pier Luigi Tartari
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- Pubblicato Lunedì, 05 Ottobre 2015 12:42
- Scritto da Redazione
La mattina dello scorso 11 settembre personale della squadra mobile della Polizia di Stato e delle volanti interveniva presso l’abitazione, sita al piano terra di una villetta bifamiliare ad Aguscello (Fe), in quanto il richiedente, Tartari Marco, non aveva trovato in casa il fratello, Tartari Pier Luigi, nato a ferrara il 06.02.1942, che non sentiva da piu’ di un giorno.
All’interno Tartari Marco constatava che la stanze erano state messe a soqquadro notando la presenza di copiose tracce ematiche sia all’ingresso che in cucina. Nel prosieguo del sopralluogo accertava altresi’ il trafugamento di due fucili, da lui regolarmente detenuti. I primi accertamenti, svolti dalla polizia scientifica, permettevano di ricostruire sommariamente la dinamica dei fatti e collocare temporalmente l’episodio criminoso nella tarda serata del 9 settembre.
La vittima e’ stata sorpresa dai rapinatori all’interno della sua abitazione, minacciato e picchiato per consegnar loro il bancomat ed il relativo codice pin. La vittima, veniva poi legata mani e piedi e, ancora in vita ma esanime, veniva caricato sulla propria auto, una opel corsa con cui i malviventi fuggivano portandolo con loro.
Nel prosieguo delle indagini si accertavano alcuni prelievi agli sportelli Atm di ferrara avvenuti tramite la tessera bancomat della vittima e l’utilizzo della sua carta di credito presso esercizi commerciali sedenti in citta’ ed in Comacchio (Fe) a partire dalle ore successive l’evento criminoso e per tutta la giornata del 10 c.m.
Il successivo 22 settembre si procedeva al fermo di indiziato di delitto, emesso dal p.m. titolare dell’indagine, a carico di Fiti Costantin nato in Romania il 15.9.1993, senza fissa dimora, primo indiziato ed accusato dalle dichiarazioni di alcuni testimoni chiave.
Nell’occasione si riusciva altresi’ ad individuare un altro componente del gruppo identificato in Ruszo Patrik nato in Repubblica Slovacca il 6.5.1996, senza fissa dimora.
Il successivo 25 settembre la polfer della stazione ferroviaria di Padova contattava personale dipendente in quanto aveva identificato un ragazzo slovacco che aveva un rintraccio sdi inserito da quest’ufficio. Il giovane straniero, identificato in Ruszo Patrik, uno dei complici del fiti nella rapina nell’abitazione a casa del tartari, veniva dunque fermato e portato nei loro uffici in attesa dell’arrivo di una pattuglia di questa squadra mobile la quale, su disposizione del p.m. titolare dell’indagine, lo prelevava per sottoporlo a successivo fermo di indiziato di delitto.
Ruszo, durante il tragitto in auto Padova-Ferrara, aveva un atteggiamento collaborativo tanto da riuscire a portare gli operatori in un casolare abbandonato, in aperta campagna non lontano da questa casa circondariale, all’interno del quale e’ stato rinvenuto il cadavere di Tartari Pier Luigi, ancora legato mani e piedi con delle fascette, in avanzato stato di decomposizione.
Davanti al p.m. il giovane slovacco decideva di rispondere alle domande sull’intera vicenda ammettendo di essere entrato nell’abitazione di via Ricciarelli ad Aguscello (Fe) la sera dello scorso 9 c.m. insieme ai due complici Fiti Constantin e Pajdek Ivan con i quali, dopo aver compiuto la rapina, si era reso colpevole del successivo occultamento del cadavere del pensionato ferrarese abbandonandone il corpo in quel casolare diroccato dopo averlo caricato nella sua auto, la opel corsa nera, quando era ancora in vita.
Le indagini a questo punto si concentravano sull’ultimo uomo da catturare, il capo banda ed il piu’ spietato, ossia Pajdek Ivan il quale era fuggito in slovacchia trovando riparo a casa della sua compagna in un piccolo villaggio al confine con l’Ungheria.
A quel punto, in collaborazione con il servizio di cooperazione internazionale di polizia ed il servizio centrale operativo, si avviavano i contatti con gli organi di polizia slovacchi per procedere ad eseguire a carico del fuggitivo il mandato d’arresto europeo che, nel frattempo, era stato emesso dal competente g.i.p.
Le indagini si concludevano la mattina del 3 ottobre, con l’arresto del Pajdek avvenuto in Slovacchia ad opera della polizia locale.