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Gio28032024

Ultimo aggiornamento03:24:57 PM

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Ma cosa fanno i grillini in Parlamento?

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Intervista ad un cittadino a 5 stelle
Nell'antica Roma i senatori erano i patrizi, la classe d'élite, oggi, come recita la nostra Costituzione, la sovranità appartiene al popolo. Sta di fatto che alla Camera e in Senato siedono i prescelti dai partiti, complice la legge elettorale. A rivoluzionare il sistema è arrivato, lo scorso febbraio, il Movimento 5 Stelle che con i suoi cittadini eletti sostiene di ergersi a “sentinella” del popolo. Ed è con questo spirito un po' popolare che entro a palazzo Giustiniani, una delle sedi del Senato, ad intervistare uno dei tanti cittadini a 5 stelle che siedono nel Parlamento italiano. L'avvocato Francesco Molinari, Vicepresidente della Commissione Finanze e Tesoro, mi accoglie in poltrona e mi cede la sua scrivania. Segno che i tempi stanno veramente cambiando?
 
D. Senatore è l'ora di pranzo e lei concede un'intervista tra una Commissione e un'altra. E' un segno di rottura con il sistema?
R. Non saprei, è la prima volta che mi trovo qui. Continuo ad essere quello che sono sempre stato, non è essere un senatore o far parte del Parlamento che ha modificato le mie abitudini. Sono rimasto un cittadino normale, sempre disponibile. Sono impegnato qui in Senato dalle 7.30 del mattino e non sono state rare le volte in cui ho finito di lavorare all'una o alle due di notte. 
 
D. Con il M5S i cittadini sono entrati in Parlamento. Lei come lo vede il popolo da quassù?
R. Faccio parte del popolo, non ho visuali diverse.
 
D. Secondo lei cosa dovrebbero fare i cittadini per cambiare le sorti di questo paese che sembra allo sbando?
R. I cittadini hanno diritti e doveri e questo significa partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica. Il M5S è un movimento che cerca di rendere i cittadini attivi e consapevoli.
 
D. Che cosa potete fare voi qua dentro?
R. L'operazione più importante è quella di essere delle sentinelle. Far capire che dietro al Movimento ci sono i cittadini e che adesso all'interno del Parlamento non possono fare tutto quello che vogliono come hanno fatto fino ad adesso. Naturalmente siamo minoranza e cerchiamo di esserlo in maniera consapevole.
 
D. Parliamo d'ambiente, un tema caro a voi grillini. La vicenda del termovalorizzatore di Albano Laziale è approdata in Parlamento, con una doppia interrogazione firmata da ben 25 parlamentari del M5S. Avete avuto risposte?
R. Al momento nessuna, ma della questione si stanno occupando i miei colleghi deputati. C'è però da sottolineare che l'Europa non ci parla di “cancrovalorizzatori”, ma per quanto riguarda la gestione dei rifiuti ci obbliga a parlare di uso e riciclo dei materiali. Il concetto della valorizzazione viene posto come ultima possibilità. Dobbiamo quindi puntare necessariamente agli indirizzi che ci pone l’Europa.
 
D. In Italia ci sono segnali preoccupanti, posti di lavoro che scompaiono, imprese che chiudono o vengono vendute a stranieri. Senatore, secondo lei faremo davvero la fine della Grecia o quella di Detroit?
R. Il rischio purtroppo c'è, perché la situazione e i conti lo fanno presupporre. 
C'è poi una non consapevolezza e un non voler parlare chiaro in alcuni casi, sia da parte delle forze politiche e sia da parte di chi gestisce il livello economico complessivo dell'Italia. Il tutto poi aggravato ancora di più dal non avere la possibilità d'intervenire sulla finanza pubblica, avendo introdotto il pareggio di Bilancio in Costituzione, che è una norma che aveva un senso per tenere sotto controllo la spesa pubblica e che ha portato a quella grossa palla al piede che è diventato il debito pubblico, ma che è stato introdotto in una forma che limita ogni forma d'intervento. Più corretto e più equo sarebbe stato parlare di equilibrio di bilancio.  
 
D. E dunque?
R. Ci siamo costretti da soli per non intervenire sulle riforme strutturali che sarebbero state necessarie per eliminare tutti gli sprechi all'interno del bilancio complessivo dello Stato. Mi riferisco, per fare un esempio eclatante, al finanziamento pubblico dei partiti, ai vari enti inutili, alle varie spese come gli F-35, le varie grandi opere come la Tav su cui la Francia ha già ripensato al suo impegno, mentre noi testardamente continuiamo a fare buchi nelle montagne.
 
D. Qualcuno pensa che da febbraio ad oggi avete perso seguaci?
R. Non credo. Il fine di questo Movimento è quello di essere uno strumento in mano ai cittadini. Non ci interessa la gestione del potere. Stiamo perdendo solo i voti di protesta.
 
D. Che state facendo per rispondere alla campagna denigratoria contro il M5S messa in atto da alcuni media? C'è l'intenzione di aprire una tv, un giornale nazionale?
R. Spero veramente di no, altrimenti faremmo come hanno fatto i partiti fino ad oggi. E' sufficiente la rete.
 
Angela Francesca D'Atri