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Roma e provincia

Danza waacking: a Roma va in scena il Decameron coreografato da Miss Mini

Miss Mini - danza waacking rid


Lo spettacolo si terrà il 14 maggio, alle 20.30, presso il Polo culturale della Regione Lazio Spazio Rossellini  coreografato da Ilaria Desantis e promosso dall'Asd La maison de la disco in collaborazione con Atcl. Lo spettacolo si propone di unire più linguaggi contemporanei tra cui danza, fotografia e visual art.La messa in scena sarà interamente performata in danza waacking. Una danza queer anni 70' ispirata alle dive hollywoodiane. Per l'occasione ci saranno 25 tra i migliori waackers provenienti da tutta Italia.

 

Intervista ad Ilaria De Santis in arte Miss Mini, coreografa e ballerina professionista di danza Waacking


D. Come nasce l'idea di unire in uno spettacolo un classico come il Decamerone di Boccaccio con una danza trasgressiva come quella waacking?
R. L'idea del progetto Decameron nasce durante il primo lockdown, nel 2020, in un momento di profonda crisi generale, dovuta anche all'assenza di stimoli esterni e di confronto dal vivo. L'analogia di questa situazione con la vicenda dell'opera di Boccaccio, in cui un gruppo di giovani decide di fuggire da Firenze per sfuggire ad un'epidemia di peste, mi è sembrata estremamente interessante. Ma la cosa ancora più originale e che più mi ha colpito è stato l'utilizzo delle novelle come chiave di lettura e analisi della società e delle sue problematiche.
Negli anni sono sempre stata animata dalla volontà di portare alcune idee e visioni su un palco importante sfruttando la potenza del linguaggio Waacking al di fuori di contesti "Club" e "Street dance" o comunque settorializzati al solo pubblico di esperti in materia.
Il Waacking per me non è sinonimo di trasgressione: Il waacking è il luogo delle possibilità. Si può sperimentare la libertà: sentirsi veramente liberi dai giudizi altrui e, soprattutto, liberi dall'auto-giudizio. Gli standard di "favolosità" sono nuovi, indefiniti, liberi da costrutti sociali. Per me, in quanto donna, madre, con un corpo non "conforme", è una cura..
Ispirata da questo senso di libertà, ho deciso di prendere spunto dall'intuizione del Boccaccio e di trasportare il concetto di novella nel mondo della Danza, usando questo linguaggio del Waacking, che con la sua versatilità mi permette di essere ironica, seria, profonda e divertente al tempo stesso.

D. Chi è Miss Mini e perché ha scelto di essere la pioniera italiana di questa danza?
R. Io sono Ilaria Desantis, in arte Miss Mini. Sono originaria di Rieti, scappata da una provincia bigotta sono arrivata a Roma nel 2020. Ho 32 anni e sono madre di una bimba di un anno e mezzo. La mia passione per la danza nasce da bambina, ho iniziato a danzare all'età di 6 anni e fino al momento in cui sono venuta a contatto con la realtà del waacking mi sono sempre sentita, per un certo verso, di non essere me stessa al 100% mentre danzavo. Il waacking l'ho conosciuto nel 2010 ma, come spesso dico, sembra essere stato da sempre parte di me. Da bambina amavo travestirmi in ogni modo, il mio animo da Spice Girls è sempre rimasto lo stesso. Il fatto di avere un corpo non conforme agli standard proposti nella danza mi aveva sempre fatta sentire sbagliata. La danza waacking invece è tutto l'opposto. Un grido all'inclusività di corpi e identità differenti. I miei corsi regolari sono a Roma, ma insegno con dei workshop in tutta Italia". Ho ballato nel programma televisivo di Raiuno "Red or Black?" nel 2013, mi sono esibita agli Mtv Awards di Firenze nel 2014 e ho aperto il concerto di Gloria Gaynor nel 2015. Nel 2019 ho rappresentato l'Italia nella competizione di danza waacking Internazionale a Taipei e mi sono classificata al secondo posto.
Il mio incontro con il Waacking è stato casuale. All'epoca ballavo già hip-hop, gareggiavo e studiavo in tutta Italia e all'estero, e in diverse occasioni avevo avuto modo di vedere alcune persone ballare distinguendosi dal resto per delle movenze prettamente femminili. Solo in seguito, entrando in contatto con i pionieri, ho capito che era arrivata in Italia un'interpretazione sbagliata di questo stile. Infatti i movimenti di questa danza non sono da ricondursi tanto a un gender specifico, quanto alla veridicità e all'intenzione di ogni movimento.
La prima volta in cui ho potuto sperimentare in pieno il senso e l'essenza del waacking è stato durante un viaggio a Los Angeles nel 2010. Qui aveva già acquisito una propria identità più definita e per me è stato l'inizio di una grande ricerca. Per moltissimi anni la storia di questa danza è stata molto frammentata e confusionaria. C'erano pezzi di un puzzle da ricostruire con molte parti mancanti e ancora oggi ha dei lati oscuri proprio perché, come detto, molti dei ballerini della prima generazione sono deceduti a causa dell'AIDS. Non ho avuto un maestro in particolare, tutto quello che ho imparato è stato frutto di viaggi e di lunghe chiacchierate con persone che potessero dare testimonianza di quegli anni.
Questa continua ricerca mi ha appassionato sempre di più. Indagare sul Waacking e sulla sua storia, mi ha portato a conoscere ed interrogarmi su aspetti storici e sociali che non avevo mai considerato: la nascita e l'evoluzione della comunità LGBTQIA+, l'impatto della Disco sulla società degli anni '70...
Sono aspetti che all'epoca mi sembravano lontani anni luce dalla mia quotidianità, dalla vita nella cittadina di Provincia dove sono nata e cresciuta.
Il Waacking mi ha permesso di acquisire una consapevolezza che non avrei mai raggiunto in altro modo.

D. Perché riportare oggi in voga la danza waacking?
R. Perché siamo tutti fan degli anni Settanta e delle grandi dive internazionali, delle showgirl italiane, di Raffaella Carrà e l'italo disco degli anni d'oro.
Amiamo le paillettes, le disco ball, Gloria Gaynor ma anche Beyoncè.
Le persone che si avvicinano al waacking hanno ragioni differenti, ma con un minimo comun denominatore: sentirsi unici nel posto giusto, contornati dalle persone giuste. Chiunque ne condivida principi ed ideali ed ama la disco music, può avvicinarsi a questo stile e diventare parte di questa scintillante community

D. Il waacking è una gay club dance, quali sono i suoi principi sociali?
R. La storia del waacking è strettamente e indissolubilmente legata al tema della discriminazione per l'orientamento sessuale. La testimonianza di alcuni pionieri ci rivela come la vita di molti tra loro era costantemente a rischio a causa della propria omosessualità. Alcuni tra i primi ballerini di waacking, hanno deciso nel corso degli anni di togliersi la vita a causa dei frequenti maltrattamenti fisici e morali cui erano sottoposti e dei problemi legati all'AIDS. Mentre l'hip hop è riuscito nel corso del tempo ad emancipare e valorizzare la figura delle persone di colore, per il waacking non è stata possibile la stessa crescita a causa della prematura scomparsa di molti interpreti.
All'interno di questa comunità, eterogenea ma allo stesso modo unita e protetta, molti ballerini omosessuali da tutto il mondo sottolineano come la danza, e in particolar modo il waacking, li aiutino ad affrontare meglio la vita e ad alleggerire il proprio carico di frustrazione. Questo stile ha dato a molti la possibilità di inserirsi finalmente in un ambiente in cui sono accettati per come sono.
Si utilizza questa danza come mezzo per uscire fuori dagli schemi, esplorare lati di se stessi e se stesse che si fa fatica a tirar fuori nella vita di tutti i giorni. Per qualcuno vuol dire essere Extra, per qualcuno semplicemente sentirsi giusto nel contesto giusto.
Non è richiesto nessun requisito. È proprio questo il fulcro di questa cultura. Ogni persona è la benvenuta. Chiunque entra nelle mie classi di waacking viene messo subito a conoscenza del fatto che sta entrando in uno spazio privo di giudizio. Se ami la musica disco, i grandi successi delle dive italiane anni '70-'80, devi assolutamente entrare in contatto con la nostra realtà. Serve solo aver voglia di essere favolosi e non prendersi troppo sul serio! Per chi non abbia voglia di cimentarsi nella danza, non ci sono solo lezioni da poter seguire ma si può essere parte anche venendo agli eventi, ai party, agli spettacoli da spettatori e passando una serata al ritmo della disco music

D. La danza può veicolare messaggi politici e di che genere?
R. "Il waacking è una danza politica. Porta al suo interno fin dalla sua nascita il desiderio di rivendicazione di diritti negati, di identità e sessualità perseguitate. Agli inizi era danzata soltanto da persone gay, nere ed ispaniche. In seguito sono entrate a far parte della scena le donne, le quali hanno trovato anch'esse uno spazio sicuro in cui poter esprimere se stesse senza subire gli stigmi patriarcali e la violenza di genere, rendendosi alleate nella lotta per i diritti. La disco music sulla quale viene ballata è un genere musicale nato proprio come un fenomeno underground delle minoranze. Fino a quel momento nessun cantante nero era entrato nelle classifiche mondiali e trasmesso in radio. Per quanto i testi di tali canzoni possano dirsi 'leggeri' incitando le masse a ballare e divertirsi, c'è molto di più. 'You Make Me Feel (Mighty Real)' di Sylvester, dal testo esplicitamente omosessuale, è una celebrazione della liberazione sessuale dell'individuo, alla stessa stregua di 'Lady Marmalade' delle Labelle, la storia di una prostituta che ribalta i ruoli tra donna oggetto e cliente maschio diventato un inno lesbo. Amanda Lear spopola con un'immagine di sé androgina e Donna Summer e Giorgio Moroder trattano argomenti rivoluzionari per l'epoca come l'orgasmo femminile. Oggi il legame tra il waacking e la comunità Lgbtq+ è molto forte. I luoghi in cui viene praticato sono luoghi liberi, inclusivi e democratici: tutti sono ammessi. Moltissime persone trovano nel waacking il loro mezzo espressivo, il loro momento per uscire fuori dagli schemi. Il nostro impegno è costante nel fare rete con molte associazioni sul territorio e offrire la nostra danza per veicolare messaggi importanti".


D. Danza, fotografia e visual art si mescolano nello spettacolo Decameron, qual è il messaggio più profondo che si vuole dare al pubblico?
R.Il nostro intento principale è quello di risvegliare e scuotere le coscienze; ogni giorno le persone lottano per difendere l'uguaglianza e conquistare nuovi diritti.
Troppe volte distogliamo lo sguardo e chiudiamo gli occhi di fronte alle contraddizioni della nostra società.
Senza l'uso di ermetismi o artifici, vogliamo denunciare nella maniera più sincera possibile le problematiche che contraddistinguono la nostra società e riaccendere l'interesse delle persone verso queste contraddizioni, restituendo l'artista al suo ruolo principale, ossia quello di comunicatore.
In un ambito in cui c'è una costante e quasi maniacale ricerca della perfezione tecnica, l'arte intesa come un linguaggio, ossia come capacità di trasmettere emozioni e messaggi, è invece al centro di questo progetto. L'aspetto comunicativo prevale su tutto il resto, contraddistinto dalla volontà di uscire fuori da tutti gli schemi canonici e dagli artifici che bloccano la libertà espressiva. Rivalutare lo spettacolo dal vivo, come momento di scambio sociale ed abbattere quel muro di diffidenza che molte volte travolge lo spettatore.

D. Qual è il pubblico ideale che vorrebbe avere alla prima del 14 maggio presso lo Spazio Rossellini?
Mi piacerebbe trovare un pubblico fatto di gente curiosa e dalla mente aperta. Sono sicura che questo nostro mondo, all'apparenza così superficiale e scintillante quanto poi intenso e introspettivo nella realtà, è in grado di stupire ed ispirare molte persone.